METODOLOGIA

Questa nuova versione di Open Data Ricostruzione nasce dall’esigenza di pubblicare in un unico database coerente i dati della ricostruzione, pubblica e privata, di tutti i comuni coinvolti nel sisma del 2009. Per questo, è stato eseguito un lungo lavoro di riconciliazione e pulizia dei dati a partire dalle fonti ufficiali: Uffici Speciali per la Ricostruzione dell’Aquila (USRA) e del Cratere (USRC), Comune dell’Aquila e Prefettura.

Dal lavoro svolto emerge che le informazioni ufficiali sulla ricostruzione privata hanno, nel complesso, un discreto livello di dettaglio dei fondi stanziati ed erogati, i dati di aziende, tecnici e lavoratori coinvolti per singolo intervento di ricostruzione. Le maggiori incongruenze di questi dati riguardano i primi anni della ricostruzione, in questi casi sono state fatte alcune assunzioni: se, per esempio, un cantiere risulta non-avviato ma i fondi stanziati sono stati erogati, con i dati relativi ai singoli trasferimenti, abbiamo assunto il cantiere avviato. In altri casi risultano valori per le risorse richieste e per quelle erogate ma non per quelle finanziate. In questo caso abbiamo assunto che il finanziamento fosse pari alle risorse richieste.

Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, invece, le informazioni ufficiali sono meno dettagliate, è possibile conoscere soltanto l’importo complessivo dell’intervento, la tipologia e la pubblica amministrazione responsabile, inoltre si hanno informazioni solo degli interventi in programmazione, ossia gli interventi di ricostruzione già programmati dalle pubbliche amministrazioni titolari. Dunque, non sono presenti tutti i dati relativi a interventi non ancora programmati alla data di aggiornamento dei dati.

A oltre dieci anni dal sisma è importante avviare un bilancio della ricostruzione, per questo abbiamo ritenuto utile la costruzione di indicatori per “misurare” lo stato della ricostruzione rispondendo alla domanda “A che punto siamo?”. Per ogni territorio abbiamo introdotto la percentuale di completamento e quella di cantieri conclusi. La percentuale di completamento è il rapporto tra il totale dei fondi erogati, quindi effettivamente trasferiti dallo Stato, e il totale di quelli finanziati. Per esempio, se un intervento è stato finanziato per 200mila euro e sono stati già pagati 50mila euro, la sua percentuale di completamento sarà del 25%. La percentuale di cantieri conclusi è il rapporto tra il numero di cantieri terminati e il totale degli interventi. Per esempio, se in un territorio sono previsti 200 interventi ed i cantieri conclusi sono 40, il valore di questo indicatore sarà del 20%.

Mentre nel comune dell’Aquila tutto l’edificato da ricostruire è stato censito e, al di là di qualche rara eccezione, le relative pratiche presentate, negli altri comuni del cratere la situazione è differente poiché, ad oggi, non tutte le pratiche per la ricostruzione privata sono state presentate. Questo distorce il valore degli indicatori di percentuale di completamento e di cantieri conclusi. Per questo, nelle pagine dedicate ai comuni del cratere dei due indicatori vengono forniti anche i valori considerando la stima delle pratiche ancora da presentare. La metodologia adottata è scaricabile qui.

Tutti gli interventi sono stati divisi a seconda del livello del danno: gravemente danneggiato (esito E) e con danni lievi (esiti A, B e C). Per alcuni interventi non si conosce il livello del danno e sono stati classificati con N.D.

I territori sono stati divisi tra L’Aquila e comuni del cratere. Per il cratere la suddivisione è a livello comunale. Il territorio del comune dell’Aquila, invece, è stato suddiviso nelle seguenti aree: centro storico, a sua volta diviso nei quattro quarti, periferia est, ovest e singole frazioni. Questa classificazione permette, per la prima volta, di confrontare i territori e comprendere nel dettaglio quale sia l’avanzamento della ricostruzione.

Questa suddivisione territoriale è presente sulle numerose mappe messe a disposizione nell’applicazione che, tramite specifiche tematizzazioni, forniscono confronti sulle percentuali di completamento dei vari territori. Inoltre, le mappe di Open Data Ricostruzione forniscono un elevatissimo dettaglio grazie ai rilievi fotogrammetrici effettuati dal GSSI con l’uso di droni.

Dal lavoro di analisi delle pratiche dei singoli interventi di ricostruzione privata, sono stati individuati quelli che prevedono l’abbattimento e la ricostruzione dell’immobile. Questo ha permesso la creazione di mappe originali sulla collocazione spaziale di queste tipologie di intervento. Mappe dedicate sono state sviluppate anche per i cosiddetti alloggi equivalenti. Le norme consentono, in alcuni casi, al proprietario di un alloggio di cedere l’abitazione al Comune dell’Aquila in cambio di risorse vincolate all’acquisto di un’altra abitazione sul territorio nazionale. Questo fa sì che il Comune dell’Aquila si ritrovi nella disponibilità di numerosi alloggi che sono stati censiti e disposti su mappe.

Infine, tutte le applicazioni che espongono dati, inevitabilmente, ne forniscono un’interpretazione che potrebbe non essere l’unica possibile. Anche per questa ragione, e perché comunque questi dati sono patrimonio della comunità, nella pagina open data è possibile scaricare tutti i dati da poter riutilizzare con licenza ODbL 1.0.